Neuromarketing

La pubblicità costa parecchio. Diventa quindi indispensabile utilizzare strategie e metodi che rendono più efficaci i nostri annunci pubblicitari.

Ci sono diversi libri che possono aiutarti a migliorare i tuoi annunci pubblicitari molti dei quali trattano argomenti legati alla teoria del posizionamento e al neuro marketing.

Sebbene la teoria del posizionamento sia indispensabile per veicolare un messaggio specifico e coerente al proprio target, è per mezzo del neuro marketing che è possibile individuare una serie di strumenti pronti all’uso per rendere i messaggi pubblicitari più efficaci.

Affronteremo entrambe le tematiche poiché entrambe indispensabili per aumentare la propria efficacia e capacità di vendita ma prima dobbiamo capire come funziona il nostro cervello.

Nella mente dei tuoi clienti

Diversamente dagli altri animali presenti sul pianeta, l’essere umano è quello che si distingue per avere il cervello più complesso. Il cervello umano pesa circa il 3% del peso corporeo ma richiede il 20% delle risorse complessive[1].

La facilità di elaborazione del messaggio pubblicitario è un elemento importante per determinare l’efficacia della tua campagna.

Il cervello umano è emotivo. Sebbene le donne processano i messaggi con più emozione rispetto agli uomini, entrambi i generi devono essere attratti emotivamente affinché il messaggio sia ricordato e  attivato. I pubblicitari devono rivelare gli inneschi emotivi che il loro prodotto soddisfa e spiegarli accuratamente. [2]

Usare immagini ricche di elementi che richiamano al piacere,  al dolore e alla gratificazione è sicuramente un modo per favorire l’azione dei clienti, sia essa “acquisto” o “richiesta di contatto”, sia essa “ricerca” e approfondimento del prodotto reclamizzato.

Il modello AIDA attribuito a Elias St. Elmo Lewis attraverso una pubblicazione del 1898 è ancora valido.

Il tuo messaggio pubblicitario deve essere chiaro, privo di elementi di disturbo, e spiegare come risolve il problema del tuo cliente.

Il Dr. A.K. Pradeep, autore del libro “The buying Brain – Secrets for Selling to the Subconscious Mind” da cui ho tratto molte delle informazioni che leggi su questa pagina continua la sua spiegazione del funzionamento del cervello spiegando il meccanismo di gratificazione.

Quando il cervello incontra un comportamento di gratificazione (rawarding behaviour) rilascia una potente dose di dopamina come ricompensa alla prova e alla ripetizione. La continua ripetizione dell’attivazione del “sistema di gratificazione” del cervello favorisce la creazione di percorsi neuronali che sollecitano le performance di questi comportamenti con maggiore frequenza e semplicità.

È importante sfruttare questo meccanismo per motivare i consumatori a provare  un prodotto attraverso potenti immagini emotive e affermazioni che descrivono il vantaggio e il piacere e successivamente richiamino all’azione.

D’altro canto è molto importante evitare di pubblicare inserzioni pubblicitarie complesse e piene di elementi di distrazione o messaggi che sono fuorvianti e non trasmettono il vantaggio o la soluzione al problema.

Allora cosa fare?

Il Dr. A.K. Pradeep ci viene in aiuto indicandoci cosa il nostro cervello non può ignorare.

  • Il contatto oculare: utilizzabile come attivatore di sfida o comunicazione empatica.
  • Immagini che stimolano il sistema di piacere/ricompensa
  • Le storie: così come riportato anche in Neuromarketing: vendere all’old brain il nostro cervello non riesce ad ignorare le storie che sono uno strumento di condivisione necessario da sempre per la sopravvivenza della nostra specie.

[1] The buying Brain – Secrets for Selling to the Subconscious Mind, Dr. A.K. Pradeep – Copyrights 2003

[2] ibidem

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